sabato 28 giugno 2008

Torna il lodo Schifani e l'immunità per Berlusconi



Sono andati avanti. Da soli. Per una norma che appare pesantemente “ad personam” garantendo l’immunità al Presidente del Consiglio, carica attualmente ricoperta da Silvio Berlusconi. Il Consiglio dei Ministri ha dato via libera al cosiddetto "lodo Schifani bis" il disegno di legge sull'immunità delle più alte cariche istituzionali per il quale il Partito Democratico ha già annunciato il suo no. Il provvedimento - presentato dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano - esonera per tutta la durata dell'incarico le prime quattro cariche dello Stato (presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidenti del Senato e Camera) da tutti i "reati extrafunzionali", non commessi cioè nell'esercizio delle loro funzioni, garantendo loro l’immunità giudiziaria. Per Lanfranco Tenaglia, ministro della Giustizia del Governo Ombra del PD, "Berlusconi aveva promesso la riforma dello Stato mentre sta procedendo con colpi di mano legislativi e parlamentari alla riforma di uno stato, quello suo personale di imputato. Si è iniziato con l'emendamento “blocca processi” e ora si continua con il Lodo Alfano". "A questo punto - ribadisce Tenaglia - se qualcuno pensa che possa esistere un dialogo istituzionale fondato su queste basi si sbaglia totalmente, tanto più in presenza dell'emendamento blocca-processi inserito artificiosamente nel decreto sulla sicurezza". La prima versione del "lodo Schifani", presentata durante la legislatura 2001-2006, non superò il vaglio della Corte costituzionale perchè violava gli articoli 3 e 24 della Costituzione e impediva alla parti civili di essere risarcite. La nuova versione approvata stabilisce che le vittime potranno proseguire la loro azione in sede civile dove avranno una corsia preferenziale. Inoltre prevede che i soggetti istituzionali interessati possano rinunciare volendo allo scudo dell'immunità. Ma un premier che grida al "regime" non sembra il soggetto che sceglierà questa via. Veltroni: "Via subito la norma sospendi-processi dal decreto sicurezza"E' necessario "per prima cosa togliere dal campo l'emendamento presentato al decreto sicurezza che costituisce un elemento di inasprimento del clima". Lo ha detto Walter Veltroni, leader del Pd a margine della sua partecipazione alla prima assemblea nazionale della Sinistra democratica in corso a Chianciano. "Penso - ha detto Veltroni - che la questione posta dal Pdl nel governo debba essere affrontata con un disegno costituzionale e il suo contenuto, posposto alla prossima legislatura per dare il senso di un provvedimento non fatto per questioni aperte in questo momento e che riguardano cariche istituzionali in carica".

domenica 11 maggio 2008

Ogni nazione ha il governo che si merita...

C'è una scritta, "Comunque vada, grazie Walter". Il colore della sconfitta è il verde speranza che tappezza i pavimenti e le pareti del "loftone". E' uno spazio a pochi metri dalla sede del Pd nel centro di Roma. Per adesso, per l'occasione, è la sala stampa del Pd. E' sul palco in mezzo a quel verde che Walter Veltroni compare, poco dopo le 20, con lo stato maggiore del partito - tutti insieme schierati, non più l'uomo solo delle 110 città italiane - per dire che "la sfida non ha raggiunto l'obiettivo" e "il risultato è chiaro, la destra governerà il paese". Che lo scenario avrà due dimensioni: "L'opposizione, e la convergenza sulle riforme delle quali il paese ha grande bisogno". E che ha telefonato a Silvio Berlusconi per fargli complimenti e auguri di buon lavoro "come si fa in ogni grande democrazia occidentale". Veltroni si commuove, non parla a braccio. Tira fuori un foglietto e lo poggia sullo stesso leggìo trasparente che lo ha accompagnato in campagna elettorale. Ringrazia gli elettori "che hanno dato fiducia alla nuova sfida". La destra ha vinto ma c'è anche "un riequilibrio nei rapporti tra le forze di destra a favore della Lega, con un successo consistente". Vale a dire un'ipoteca pesante sul governo Berlusconi, che rende il Carroccio determinante ed esaspera le diversità della coalizione di destra. Il Pdl "dovrà sciogliere il nodo se essere un partito - dice Veltroni - o rimanere un semplice cartello elettorale. E non so quanto questa maggioranza potrà durare". Sono passati 60 anni da quando un comunista, Umberto Terracini, firmava la Carta costituzionale della neonata repubblica. Sei decenni dopo, e per la prima volta da quando il fascismo li aveva messi fuorilegge, nel Parlamento italiano non siederanno né comunisti, né socialisti. Il poco più del 3% preso alla Camera dalla Sinistra e l'Arcobaleno e lo 0,9% raccattato dagli eredi di Pietro Nenni e Bettino Craxi non lasciano possibilità. A Montecitorio e Palazzo Madama nessuna targhetta adornerà le stanze dei gruppi parlamentari con i simboli del lavoro che hanno percorso tutto il '900. I socialisti hanno provato a fare breccia battendo la via del laicismo, della contrapposizione netta, diretta e frontale alllo "Stato clericale" che da Boselli in giù gli eredi del garofano indicavano come il pericolo massimo per il Paese. Ma non ha pagato. Gli eredi del comunismo nelle sue varie forme ci hanno provato. Hanno provato a rinunciare a nome e simboli per resistere ancora una Legislatura, per portare questo fardello novecentesco nella storia politica del XXI secolo, ma non è bastato. Dalle politiche del 2006, dopo due anni di governo, i partiti che formavano la cosidetta "sinistra radicale" hanno perso il 9%. "Una sconfitta di proporzioni impreviste" ha detto desolato il leader Fausto Bertinotti. Una sconfitta che lascia senza rappresentanza parlamentare non solo la "sinistra storica" ma anche tutto un mondo che prima fra Rifondazione, Verdi e Comunisti Italiani trovava un suo riferimento nelle istituzioni. La sinistra dei comitati, dei centri sociali, dell'antagonismo. Via i pacifisti che appena 5 anni fa riempivano le piazze e le strade, fermavano i treni che portavano armi all'Iraq, che riempivano le finestre d'Italia di bandiere arcobaleno. Via i comitati del no: niente rappresentanza per i vicentini che non vogliono la base Usa né per i valligiani che vogliono fermare la Tav che dovrebbe invadere le loro terre. E i centri sociali? Quante volte Rifondazione o i Verdi erano intervenuti per tenere a freno questi compagni un po' troppo esuberanti? Anche per loro niente più lacci, lacciuoli, equilibri di partito o di coalizione da tenere insieme. Caruso torna a casa nel suo Sud Ribelle, Daniele Farina al Leoncavallo di Milano. Che farà ora l'area dell'antagonismo militante? In molti fra loro, in realtà, tirano un sospiro di sollievo. In un colpo solo, insomma, sono scomparsi la vecchia e la nuova sinistra. Ha pesato l'astensionismo, certo, molti compagni che piuttosto che beccarsi Berlusconi hanno preferito "turarsi il naso" e votare Veltroni, due anni di governo con poche prede nel carniere da esibire al momento della campagna elettorale; un leader un po' appannato dagli stucchi e dagli ori degli appartamenti riservati al presidente della Camera. Pesi diversi e tutti influenti ma resta il fatto che una stagione è finita nel modo più brusco....

Pd: primo partito a Castegnato, 1486 grazie...


Il Partito Democratico si è confermato il primo partito a Castegnato con ben 1486 voti alla Camera (31,3%) e 1385 al Senato (31,4%) , aumentando la percentuale di voti rispetto alle politiche 2006 (30,3% dell'Ulivo).



Ecco alcuni dati:


Ed ecco un "Colpo d'occhio" sul territorio con semplici cartine politiche della Provincia e gli esiti elettorali:


mercoledì 2 aprile 2008

Continua la campagna elettorale in paese...

Nei prossimi giorni i democratici di Castegnato continueranno gli incontri con i cittadini dopo l'assemblea con i candidati alla Camera e Senato, Paolo Corsini e Guido Galperti, in particolare:
  • Sabato 5 Aprile dalle ore 9.00 VOLANTINAGGIO in Piazza Dante durante il Mercato;
  • Domenica 6 Aprile dalle ore 9.00 VOLANTINAGGIO per le vie di Castegnato.

Vi aspettiamo numerosi!



lunedì 31 marzo 2008

Veltroni a Brescia...



Sabato 29 marzo 2008 dalle ore 9.30 al Palabrescia (via San Zeno) si è tenuta la Conferenza operaia con gli interventi di:
  • SALUTO DI BENVENUTO - ore 9.30Maurizio Martina - segretario PD Lombardia
  • APERTURA CONFERENZA OPERAIA:Alessia Mosca - resp. Lavoro Esecutivo naz. PD
  • RELAZIONE INTRODUTTIVA SULLA CONDIZIONE OPERAIA:Aris Accornero - Università La Sapienza - Roma
  • TAVOLA ROTONDACoordina: Tiziano Treu - pres. Comm. Lavoro SenatoDiscutono:Luigi Angeletti - segretario gen. UIL,Raffaele Bonanni - segretario gen. CISL,Guglielmo Epifani - segretario gen. CGIL,Antonio Bocuzzi - operaio Thyssen Krupp,Loredana Ilardi - operatrice call center,Alberto Tosa - operaio Iveco
  • RISPOSTE POLITICHE:Enrico Letta - capolista PD circoscrizione Lombardia 2,Cesare Damiano - ministro del Lavoro,Jesus Caldera - ministro del Lavoro Spagna,Emilio Del Bono - candidato sindaco di Brescia
  • CHIUSURA -Walter Veltroni



Ecco il video:

lunedì 17 marzo 2008

Castegnato incontra i candidati...

Martedì 25 Marzo alle ore 20,30 in Piazza Dante Alighieri di Castegnato si terrà l'incontro con Paolo Corsini e Guido Galperti, due dei candidati al Parlamento nella lista nel collegio Lombardia 2 di cui la provincia di Brescia fa parte (clicca qua per le liste alla camera e clicca qua per le liste al senato). Sarà un incontro utile per confrontarsi, ascoltare il programma e conoscerci...vi aspettiamo numerosi...

venerdì 7 marzo 2008

Eletto il Coordinatore: Gianluca Cominassi




Cominassi, 32 anni di Castegnato viene nominato portavoce, al suo fianco vengono individuate queste persone:

  • TESORIERE : Edoardo Corongiu
  • ADDETTO STAMPA E COMUNICAZIONE :Francesco Esposto
  • COLLABORATORI :Silvana Ferrari e Marisa Visconti